La palude

Mi agito e non affondo
il colpo risolutore.
Cammino sui sassi,
gli ostacoli invisibili
son ritti nella nebbia
crescono o son fermi,
mentre arranca ogni mio passo?
Li affronto,
li scanso.
Son teso contro vento
e vado poco avanti,
almeno così mi pare.
O son già verso la fine
di queste sabbie mobili?
Ma è notte
e non vedo oltre il fosso
oltre il quale il passo scivola
rapidissimo in discesa
per scrollarmi via di dosso
questa pelle
vecchia e pesa.
Non lo so,
l’ho detto:
è notte.
Pensieri inutili,
sono solo me stesso:
la direzione è una sola
e poi vedremo la sorpresa.

2 pensieri su “La palude

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