Sono stato il disperato al bar.
Sono stato l’autostoppista che fa paura.
Sono stato quello che supera la fila da destra.
Sono stato lo straniero, l’emarginato,
l’uomo del peccato.
Sono stato il maiale e il cornuto.
Sono stato muto nell’interrogazione.
Sono stato il maleducato, il coglione,
lo svitato.
Sono stato il più grande e il più piccolo,
divertente e incompreso,
genio, passante, anonima comparsa
nella vita di altri.
Sono stato protagonista e sceneggiatore,
capitalista e proletario,
razzista quasi mai.
Amico e nemico,
ebreo e palestinese,
qualche volta persino americano.
Sono stato quello da temere e quello da amare.
Sono stato il fanatico e il mediatore,
sono stato tante cose,
quasi tutto.
Per questo poche volte sono stato
quello che ti sputa in faccia.