Sig. Dino Gennari, piacere di leggerla.
Forse ha ragione nel dire che in campagna elettorale sono stato un po’ troppo buono… ma – per risponderle – proprio non amo la rissa.
Sono invece certamente convinto di dovere combattere per ciò che credo giusto e utile. Ma è un “combattere” democratico di idee e comportamenti e non di persone, e che nasce dal mio senso del dovere, dal mio senso civico e dalla mia voglia di libertà, perchè è nella libera espressione che sono veramente libero.
Senza presunzione io dico la mia, come ho fatto dopo le elezioni rivolgendomi “alla vecchia Sovizzo”, contento di ascoltare quella di chiunque. Oggi completo rivolgendomi a quella “nuova”.
La nuova Sovizzo non è solo la Sovizzo di chi è venuto a vivere qui con le proprie famiglie nell’arco degli ultimi decenni, e che ovviamente ha i medesimi diritti e doveri di chi c’era prima.
La nuova Sovizzo alla quale mi rivolgo è molto di più. E’ una Sovizzo aperta e accogliente, che vive nella contemporaneità amando ciò che è naturale e semplice.
E’ la Sovizzo di chi va in bicicletta e a piedi in giro per il paese, per fare la spesa o anche solo per fare un giretto alla sera. E’ la Sovizzo che pretende spazi in cui muoversi sicuri e accoglienti.
E’ la Sovizzo della piazza, degli spritz, della musica. E’ la Sovizzo dell’acqua. E’ la Sovizzo di chi vuole che le strade urbane siano alberate e abitabili come nella migliore Europa, di chi costruisce servizi ed opportunità anzitutto per chi il futuro ce l’ha davanti, e scommette su di loro. Diciamolo pure: oggi l’Italia è un paese per vecchi.
E invece la nuova Sovizzo che ho in mente è la Sovizzo dei bambini, della ludoteca e della babydance. E’ la Sovizzo dei giovani! E’ la Sovizzo in cui questi nostri giovani hanno spazi adeguati in cui incontrarsi, avendo più scelta e sentendo che ci si sta prendendo cura anzitutto di loro. E’ la Sovizzo che per i propri giovani dedica energie a costruire lavoro, che sa creare fette di economia che hanno a che fare con la tutela e la valorizzazione del territorio. E’ la Sovizzo che supporta i suoi trentenni, le sue nuove mamme e i suoi nuovi papà. Ma non è una Sovizzo che ha un confine anagrafico: è la Sovizzo di chi senza ritorni personali ha generosità, un’idea o una competenza da offrire, una di quelle molte competenze che oggi non sono messe al servizio della comunità proprio perchè manca chi queste reti le deve costruire. E’ una Sovizzo che queste persone le cerca, le incoraggia, dà loro fiducia, dà loro responsabilità, anche se queste persone non fanno parte di quella macchina che porta vantaggi a chi ragiona in funzione di grandi o piccoli interessi economici. Anzi, le valorizza proprio perchè non ne fa parte!
La nuova Sovizzo è una Sovizzo giusta, che crede nei valori dell’equità e del merito. Che rifiuta la logica del feudo, che sceglie la trasparenza e crede nella politica più alta: una comunità è sana nella misura in cui è fondata sui valori della verità, del rispetto, dell’equità e del merito. Quella comunità utilizzerà bene i propri soldi e farà emergere le sue migliori risorse, le metterà in rete e sarà capace di progettare il proprio futuro con inventiva, operosità e coraggio.
E’ una Sovizzo che non solo accetta, ma vuole il confronto, rifiutando con tutta la sua forza l’idea che chi non sta nel proprio schieramento o la pensa in modo diverso possa essere additato da chiunque come nemico: questa è barbarie, mentre chi appartiene alla nuova Sovizzo difende la sacralità del valore del rispetto.
Questa è la nuova Sovizzo che rappresenterò e per la quale mi batterò in Consiglio Comunale nei prossimi anni, insieme a tutti i sovizzesi che la vogliono: perchè questa Sovizzo avrà la forza di divenire nella misura in cui sarà aiutata e sostenuta da voi altri miei compaesani, vecchi e nuovi.
Questa nuova Sovizzo non è antitetica a quella vecchia, e anzi so che di questa nuova Sovizzo in realtà molti della buona vecchia Sovizzo fanno già parte, perchè se a farla saranno le generazioni che a quel futuro appartengono, per farne parte già da oggi non serve altro che volerla.
Manuel Gazzola
Sovizzo Post, 26 Luglio 2014