Sarà ancora così?
Proprio così sicuramente no, dopo i restauri della città vecchia finanziati dall’Unesco.
Ma sono convinto che sia ancora molto come la ricordo io, quando con mio fratello Daniele e il mio amico Enrico ci siamo girati mezza isola tra coche particular e case particular (cioè non autorizzati dal governo, sostanzialmente illegali). Que Cuba!
L’Avana è una città unica. Sospesa nel tempo, a metà tra una vecchia e una bambina.
Perchè l’Avana ha il gusto di ciò che è passato, e in parte decrepito, ma contemporaneamente la vitalità della sua gente, che nel sangue ha il ritmo come noi abbiamo il cibo.
L’Avana è una fotografia di un ‘altra epoca, ma ha i colori sgargianti dei Caraibi, e tutto questo fa il Tropicana, e fa le mitiche rumorose Chevrolet e Cadillac degli anni ’50.
Lasci il Malecon e l’oceano, e passeggi tra gli intonaci e gli stucchi decrepiti dei maestosi edifici coloniali e liberty, e qualcuno sta seduto all’ingresso, anche tutta la giornata, e pare proprio che se la godano…
Entri in un salone altissimo e sei accolto dall’anziano barista mentre qualcuno fa un passo di samba.
I cubani sono accoglienti, simpatici, e cosa unica per un paese così povero, colti… si parla del lider maximo e della rivolucion, che è ancora presentissima, come l’icona del Che, amatissimo. I giovani parlano di futuro, e di cambiamento.
Chissà se L’Avana è ancora così. Io scommetto di sì.