Tutto sotto controllo:
siamo dentro fino al collo
nella 38esima settimana,
ma è tutto sotto controllo;
nel senso che mancano settimane o giorni
ma è tutto sotto controllo.
Ho fatto metà delle cose
che dovevo fare questo weekend
ma è tutto sotto controllo.
Siamo in rosso di 250 euro
ma è tutto sotto controllo.
La faccia di mister bimbo nell’ultima ecografia
onestamente mi ha lasciato un pelino perplesso,
ma è tutto sotto controllo.
Continuo a spostare le cose da fare nell’agenda
ma è tutto sotto controllo.
La fotocamera dell’iphone
c’ha una righina bianca,
ma è tutto sotto controllo.
Il gabbiotto è un cesso,
e devo montare nuove mensole al primo piano,
abbiam fatto le prove del parto
e io battevo le mani,
mentre tu respiravi,
ed è tutto sotto controllo.
Il ritmo sale,
la pressione sale,
mio papà,
tuo papà,
cosa succederà?
In realtà…
In realtà forse va tutto bene,
non so.
So che questa mattina
avevo un appuntamento a Selvazzano
e i me ga inculà,
so che Soave era certo
e adesso non si sa.
Cittadella scomparso.
Mi era parso realistico
che diventare papà
procurasse automaticamente lavoro,
per solidarietà!
Per una forma di decoro della nostra società.
Mah…
Volevo che tutto fosse a posto,
volevo essere in bolla,
volevo fare un bello zero
al campo base,
tipo una linea che ciò che c’era prima è compiuto,
perchè Massimo ha detto di far tutto in tempo,
perchè dopo quel tempo
ti serve di brutto.
E’ per questo che mi sento un peletto fottuto…
E risuona ogni giorno dentro al mio padiglione
l’ammonimento del marito della Spivach:
“Pianificazione!”
Ok, come sempre non è tutto perfetto,
va bon forse è logico…
ma non è ancora detto.