Come si potrebbe vivere meglio a Sovizzo?

Come si potrebbe vivere meglio a Sovizzo?
Mi chiamo Manuel Gazzola, ho 38 anni e sono papá di 3 bellissimi bambini.
Ho cominciato a ragionare su questa cosa spinto dalla voglia di immaginare i miei piccoli più liberi di esplorare nei prossimi anni la cittadina in cui abitano, ovviamente sapendoli sicuri.

Sono poi stati sempre loto, a pensarci, ad avere recentemente portato me a girovagare di più per Sovizzo, e la mia deformazione professionale ha fatto il resto.  Mi spiego.

Alcuni di voi mi conosceranno come insegnante, ma sono anche un professionista che affianca le Pubbliche Amministrazioni nella pianificazione della mobilitá e nella progettazione di spazi pubblici.
Contribuendo ad attuarle, so che le buone politiche a livello locale sono anzitutto quelle capaci di riportare le persone a vivere gli spazi pubblici.
Moltiplicare le possibilità di incontro significa ovviamente rafforzare il senso della comunità. Ma ci sono altri benefici, come ad esempio il fatto che si trattiene in questo modo clientela per le attivitá commerciali locali.
Gli amministratori mi chiedono qual è il modo di riportare le persone fuori casa. Bisogna fare due cose contemporaneamente: rendere più accoglienti gli spazi pubblici e offrire ai cittadini una reale libertà di scelta rispetto al modo con cui spostarsi dentro l’abitato.
Ecco perchè quelle politiche sono le più virtuose: ai primi vantaggi accennati se ne aggiungono altri: meno inquinamento, meno stress, più salute e più sicurezza.
Tutto questo incide sul valore degli immobili di tutti i cittadini.
Cosa vuol dire tutto questo applicato al caso di Sovizzo?
Il nostro Comune è fortunato, perché è fuori dalle grandi direttrici di traffico (a parte Tavernelle, che deve essere coraggiosamente riconquistata a sé stessa). E’ una terra che ha mantenuto per molti versi ancora il sapore della campagna contadina, ed è anche per questo che io e mia moglie siamo venuti a vivere qui.
Di quella Sovizzo però abbiamo perso una cosa importante, se attraversando le sue strade ci troviamo spesso in luoghi deserti, ormai senza rendercene più conto.
Non si tratta solo di guardare la nostra piazza e vedere un parcheggio.
Ci siamo dimenticati di cosa voleva dire abitare il paese una volta, e intendo in ogni strada.
E’ un errore credere che la comoditá dell’automobile sia alternativa a questo.  Il punto è trovare un migliore equilibrio tra viabilitá e vivibilitá, e su questo, conoscendo per lavoro molti Comuni veneti, devo dire che continuiamo ad accumulare ritardo.
Non dobbiamo dimenticare che l’insieme di tutti gli spazi pubblici, strade incluse, non è una proprietá del Comune, ma anzitutto la casa della comunitá. Laddove questa casa è più accogliente diventa anche più viva, ed è così che i residenti ricominciano a concepire ciò che è comunale come qualcosa di proprio, piuttosto che appartenente ad un’ente emanazione dello stato.
Rinunciare invece agli spazi della comunitá significa accettare anzitutto di essere più isolati. Se abbiamo una casa a Sovizzo  ma frequentiamo luoghi che stanno altrove, oppure usciamo poco, allora saremo in qualche modo nella sostanza un pochino meno sovizzesi.
Ma chi non ha il desiderio di sentirsi abbracciato dentro alla sua comunitá?
Ecco, questo è ciò che di buono potrei portare io ai miei concittadini.
Ma quanti altri modi ci sono per fare di Sovizzo, di Tavernelle, di Peschiera, di Vigo, di San Daniele, del Colle e di Montemezzo luoghi con una qualità della vita più alta?  In quali altri modi potremmo vivere meglio, noi e i nostri vicini, nella nostra cittadina?
Mi rivolgo in particolare ai giovani, e ai giovani in spirito: sta a noi fare quanto possiamo per rendere più vivibile e accogliente il posto in cui viviamo. Dimentichiamo la parola ‘politica’ come siamo spesso abituati a concepirla: tutto dipende dai propositi con cui la si fa. La parola “politica” significa “ciò che attiene alla polis”, e la polis era il modello di città greca che prevedeva l’attiva partecipazione alla sua vita di tutti gli abitanti liberi.
Io sono convinto che a quella domanda che ho posto sopra ognuno, grazie alla sua personale esperienza, saprebbe trovare almeno una risposta se si ferma a rifletterci e se non si lascia spaventare dalla bellezza delle cose che potrebbe creare.
Potremmo trovare qualcuno con cui farlo, e farlo in modo piacevole.
Chi è interessato a ricevere maggiori informazioni o vuole commentare in qualche modo mi mandi un sms al 338.1226661 oppure mi scriva a gazzola@cortiurbane.it.
Ringrazio il Sovizzo Post per l’ospitalità

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